domenica 13 maggio 2012

WHITE SHELL

La conchiglia è simbolo della donna in quanto strutturalmente simile alla vagina, ma anche perché l’avvolgersi della struttura a spirale è da sempre connessa con l’immagine della Grande Madre.


Nei templi neolitici di Malta dedicati al culto della madre sono presenti numerosi motivi a spirale.

Dunque la conchiglia come simbolo della madre.

MADRE

Sangue mestruale, sangue di rottura dell’imene, sangue del parto, sangue di mutilazione genitale, sangue di violenza domestica, sangue di violenza sessuale. Dopo il parto molte donne che hanno subito escissione e/o infibulazione chiedono di essere ricucite per offrire al marito una nuova vergine da far sanguinare.

AFRICA

Ma il filo che cuce è anche il filo della escissione, della mutilazione rituale dei popoli africani, dove il timore nei confronti della madre si trasforma in odio annullamento della sessualità femminile tramite l’asportazione del clitoride e la chiusura pressoché totale della vagina .
La figura grassa della Grande madre compare appena accennata sullo sfondo, coperta da secoli di predominio maschile e dal sangue versato.

martedì 8 maggio 2012

MAGNA MATER

MAGNA MATER

Il culto della Grande Madre risale al Neolitico e forse addirittura al Paleolitico, se si leggono in questo senso le numerose figure femminili steatopigie (c.d. "Veneri") ritrovate in tutta Europa, di cui naturalmente non conosciamo il nome.


Lungo le generazioni, con gli spostamenti di popoli e la crescita di complessità delle culture, le "competenze" della Grande Madre si moltiplicarono in diverse divinità femminili. Per cui la Grande Dea, pur continuando ad esistere e ad avere culti propri, assumerà personificazioni distinte, per esempio, per sovrintendere all'amore sensuale (Ishtar-Astarte-Afrodite pandemia-Venere), alla fertilità delle donne (Ecate triforme, come 3 sono le fasi della vita), alla fertilità dei campi (Demetra / Cerere e Persefone / Proserpina), alla caccia (Artemide-Diana).

Inoltre, siccome il ciclo naturale delle messi implica la morte del seme, perché esso possa risorgere nella nuova stagione, la grande dea è connessa anche a culti legati al ciclo morte-rinascita e alla Luna, che da sempre lo rappresenta (i più arcaici di questi riti sono riservati alle donne, come quello di Mater Matuta o della Bona Dea).

Il cerchio è pertanto simbolo della Madre in parte perché rappresentazione del ciclo vitale, in parte perché il serpente che si morde la coda formando un cerchio è simbolo di morte e di rinascita ( di qui appunto la dei cretese dei serpenti) in parte in quanto stilizzazione del ventre pregno della madre.
La scritta in latino è stata realizzata con il filo di ferro, letteralmente cucito sulla tela: così come il chirurgo “cuce” la madre dopo il parto. Un’esperienza grandiosa di onnipotenza creatrice e vivificante e un’esperienza di grande dolore e di morte sulla croce. Nella psicologia di Jung infatti la Grande Madre è una delle potenze numinose dell'inconscio, un archetipo di grande ed ambivalente potenza, distruttrice e salvatrice, nutrice e divoratrice

lunedì 7 maggio 2012